mercoledì

La forza dell'amore. Un legame inscindibile tra due anime.

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Che cos'è l'amore? Probabilmente, la forza più potente che la natura abbia mai prodotto, capace di scoprire, di stupire, di coglierci impreparati e di trasformare la nostra vita. Una potenza immensa che rende folle il saggio, audace il codardo, poeta l'illetterato. In essa alberga la capacità di armonizzare gli opposti. Energia che ci trasforma, che ci guida nelle nostre maggiori conquiste, che sostiene la mano del poeta nell'atto di comporre i suoi versi, suggerisce al musicista le note per la sua canzone e indirizza il pennello del pittore sulla tela. Tutte le più grandi cose hanno origine dall'amore e ne sono il riverbero. Amore, in grado di creare, di modificarci e, di conseguenza, di modificare il mondo che ci circonda.
Quando questa passione prende il sopravvento sulla nostra ragione, tutto ci appare diverso, migliore. Come sottolinea Alberoni: "L'innamoramento introduce in questa opacità una luce accecante" la luce di un lampo che, dopo poco, svanisce, ma illumina intensamente la nostra vita, o il bagliore di un fuoco che, alimentato con costanza e dedizione, ci appaga, diffondendo una luce e un calore il cui riverbero tinge la realtà, di giorno in giorno, con tonalità differenti, sempre nuove. Il pensiero costante della persona amata ci accompagna e non ci lascia mai soli, ci guida e ci fa assaporare la vita in ogni istante. Un'altra anima è compagna della nostra, vive con noi: soffre con noi e con noi gioisce in una condivisione totale di esperienze ed emozioni.
Spesso, l'amore ci si rivela come un'esperienza inaspettata, che ci coglie impreparati, ed è in grado di stupirci; talora la persone cui rivolgiamo le nostre attenzioni, che cattura il nostro cuore è del tutto ordinaria agli occhi del mondo e, in alcuni casi, anche ai nostri. E' proprio questa semplicità che Gozzano, esponente del movimento crepuscolare, mette in evidenza: la naturalezza della donna amata dal protagonista del poemetto "La signoria Felicita, ovvero La Felicità" e che egli sottolinea con parole dimesse: "Tu volevi piacermi, signorina; e più d'ogni conquista cittadina mi lusingò quel tuo voler piacermi." Questa donna ha riportato il poeta alla realtà, facendogli comprendere il valore delle cose semplici, il valore che può assumere un microcosmo permeato dagli affetti. Infatti l'amore non ricerca altre conquiste se non quella del cuore della persona amata.
Per comprendere tutti questi aspetti, è più eloquente di mille parole un solo sguardo all'opera di Canova "Amore e Psiche" in cui i due amanti sono colti nell'attimo immediatamente precedente il bacio. Le loro braccia formano due anelli di un'unica catena al centro della quale i visi si avvicinano l'un l'altro, imprigionando lo sguardo dell'osservatore. Psiche è completamente abbandonata tra le braccia di Amore, che pare quasi volerla sottrarre alla realtà contingente per innalzarla con sè verso qualcosa di più grande. L'amore è esattamente questo: la stretta di un abbraccio che non abbandona mai e dà la sensazione di essere completamente distaccati dal mondo che ci circonda.
Questo legame inscindibile viene messo in evidenza da Dante in uno dei passi più celebri dell'Inferno: l'incontro con Paolo e Francesca, nel V Canto. I due amanti si trovano tra i lussuriosi, poichè hanno trascurato un bene più grande, trascendente: l'amore per Dio, valorizzando, invece, un amore terreno e, per di più, adultero. Dante, in ogni caso, nutre profonda commozione per i due amanti e caratterizza il discorso con un linguaggio aulico ed elevato, generalmente non impiegato dal Poeta nell'ambito dell'Inferno. Dunque, Francesca afferma: "Amor ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancora non m'abbandona".
Il vero amore è un sentimento che deve necessariamente essere ricambiato, poichè la persona amata non può sfuggirne la forza ed è, quindi, portata ad amare essa stessa. Vi è un legame straordinariamente intenso tra i due personaggi, che camminano, fianco a fianco, sospinti dalla bufera infernale. Dunque, questa forza immensa non si può del tutto spiegare attraverso le parole, non si può comprenderla finchè non la si sperimenti in prima persona e non la si può nemmeno osservare attraverso gli occhi; tuttavia c'è, è presente ed è viva: ne vediamo il riverbero nello sguardo di due amanti, nelle mani che si sfiorano, nelle labbra che sospirano; ne avvertiamo la presenza in un'opera, perchè è l'ispirazione dell'artista e, talvolta, ne vediamo la più compiuta realizzazione nella nascita di una nuova vita. 
Che cos'è, dunque, l'amore se non quella scintilla di Infinito che fa battere il nostro cuore?

(autrice del post: "Diciannove")
Vedi altro: Quella scintilla di Infinito

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